Il Parlamento europeo ha bocciato l’accordo commerciale contro la contraffazione (ACTA) presentato dalla Commissione europea, di fatto allontanando le speranze di una legge in tempi rapidi.
Il rigetto del Parlamento è stata accolto favorevolmente da Medecins Sans Frontieres (MSF), che da sempre sostiene che l’accordo limiterebbe l’accesso ai medicinali più economici, a scapito di pazienti e medici.
MSF sottolinea la necessità di maggiori sforzi a favore dei generici, in particolare per elevarne gli standard qualitativi e che la definizione di “contraffazione” contenuta nell’accordo è troppo vasta e soggetta ad ampi margini d’errore. Inoltre l’accordo contiene disposizioni contro “terzi”, ad esempio gli stessi medici, soggetti a pesanti sanzioni nei casi di violazione dei marchi registrati.
L’ACTA è stato negoziato dall’Unione europea e Stati Uniti, Australia, Canada, Giappone, Messico, Marocco, Nuova Zelanda, Singapore, Corea del Sud e Svizzera con lo scopo di rafforzare la legislazione anticontraffazione a livello internazionale. È stato siglato da 22 Stati membri, ma il voto contrario del Parlamento ne impedisce per ora l’implementazione.