La decisione del governo australiano di limitare l’accesso alle strisce per la misurazione dei livelli di glicemia attraverso il glucometro ha sollevato un dibattito a livello nazionale. A partire dal maggio scorso, infatti, i pazienti affetti da diabete di tipo 2, che non usano l’insulina, possono ricevere solo 100 strisce l’anno. La decisione segue una revisione durata 3 anni e due revisioni sistematiche che hanno concluso che il beneficio clinico della misurazione della glicemia nei pazienti non trattati con insulina è limitato.
Tuttavia, secondo alcuni esperti, autori di un articolo su questo tema, la restrizione sarebbe un messaggio pericoloso per questi pazienti, poiché l’auto-misurazione della glicemia è vitale per il miglioramento della salute dei pazienti con diabete di tipo 2. Misurazioni random e poco frequenti sono inefficaci poiché non consentono di definire il pattern dei livelli di glucosio e dunque di trattarli in maniera adeguata. Le misurazioni prese in questo modo non vengono nemmeno prese in considerazione dai medici e questo è frustrante per i pazienti. Pertanto limitare l’accesso da parte dei pazienti alle strisce per la rilevazione invia al paziente un messaggio sbagliato, implicando che alcune forme di diabete siano meno gravi di altre.