L’Agenzia regolatoria statunitense FDA ha autorizzato la commercializzazione del primo test di laboratorio in grado di determinare se alcune categorie di pazienti ospedalizzati per malattie gravi sono a rischio di sviluppare insufficienza renale acuta grave nelle 12 ore successive al test.
L’Agenzia regolatoria statunitense FDA ha autorizzato la commercializzazione del primo test di laboratorio in grado di determinare se alcune categorie di pazienti ospedalizzati per malattie gravi sono a rischio di sviluppare insufficienza renale acuta grave nelle 12 ore successive al test.
Si tratta di uno strumento importante che consente il monitoraggio precoce del paziente e permette di prevenire danni permanenti o il decesso.
Sono soprattutto i pazienti che presentano fattori quali età avanzata, diabete e pressione arteriosa elevato che sono a maggior rischio di sviluppare insufficienza renale in caso di ospedalizzazione. Il test rileva la presenza della proteina legante il fattore di crescita insulino-simile e dell’inibitore tissutale della metalloproteasi nelle urine, entrambi associati ad insufficienza renale. In 20 minuti il test è in grado di fornire un punteggio basato sulla quantità di proteine rilevate collegate al rischio per il paziente di sviluppare insufficienza renale nelle successive 12 ore.