Le indagini di AIFA e NAS sui furti di trastuzumab e il suo successivo riciclaggio sul mercato europeo hanno portato all’individuazione di una rete europea, che sarebbe responsabile anche di altri furti.
Secondo i NAS, nel traffico sarebbero coinvolti anche grossisti europei, principalmente dall’area dell’Europa dell’Est, che avrebbero emesso le fatture utilizzate per vendere i medicinali rubati ad operatori italiani autorizzati, che, a loro volta, li avrebbero esportati verso altri mercati europei.
L’AIFA ha chiesto agli Stati membri dell’Unione europea di contattare i grossisti e gli importatori paralleli con sede sul proprio territorio, affinché i prodotti acquistati dagli operatori non autorizzati siano messi temporaneamente in quarantena.
I distributori che avessero acquistato medicinali per esportazione da uno degli operatori italiani o esteri individuati nel corso delle indagini sono invitati a segnalare il caso ai NAS e all’AIFA, inviando dati e copie delle relative fatture.