Secondo uno studio i medici che hanno accesso a campioni gratuiti hanno una maggiore tendenza a prescrivere farmaci più costosi rispetto a quelli che non ne hanno a propria disposizione.
Ciò vale soprattutto per i dermatologi, le cui prescrizioni raddoppiano di valore quando il medico lavora in proprio rispetto a quelle dei medici che operano presso centri accademici dove la distribuzioni di campioni gratuiti è proibita.
Lo studio è ispirato alla politica della facoltà di medicina dell’Università di Stanford che dal 2006 proibisce ai propri medici di accettare campioni o altri regali dalle industrie farmaceutiche. Dati a livello nazionale non confermano la tendenza, ma il monitoraggio prosegue.