Aggiornate negli Stati Uniti le linee guida per la gestione dell’ipertensione negli adulti. Il progetto, portato a termine dal Comitato Nazionale Congiunto (JNC), è stato pubblicato sul Journal of American Association ed era molto atteso. L’ultimo aggiornamento risale infatti al 2003.
Il rapporto finale ha rilevato che l’ipertensione arteriosa è il fattore di rischio più importante per le malattie coronariche, l’ictus cerebrale, lo scompenso cardiaco e l’insufficienza renale che può anche essere modificato.
Le indicazioni del rapporto, frutto della collaborazione di esperti selezionati in base a competenze specifiche sull’ipertensione, sono destinate a orientare la pratica clinica.
In particolare l’aggiornamento ha innalzato da 140 mm Hg a 150 mm Hg il valore soglia della PA per cui è raccomandato l’avvio di trattamenti farmacologici nei pazienti al di sopra dei 60 anni, soprattutto in considerazione degli effetti indesiderati associati ai trattamenti più aggressivi (vertigini, cadute e svenimenti) che possono portare a cadute nella popolazione anziana.