La gestione della salute nella regione Asia/Pacifico sta subendo una rapida accelerazione, non solo a causa dei forti cambiamenti a livello demografico, ma anche per via dello sgretolamento di valori tradizionali ed è dunque urgente una riforma che rispecchi la situazione attuale.
Queste le conclusioni di un recente rapporto sul mercato sanitario di quest’area. I provider di servizi sanitari in Malesia, Tailandia e Singapore hanno già incrementato il loro giro d’affari di quasi il 20% e sono in continua crescita, anche grazie allo sviluppo del cosiddetto “turismo sanitario”.
Questi fattori, associati all’obbligo della sanità pubblica di dare priorità alle necessità primarie dei pazienti e alle esigenze sempre più “raffinate” dei consumatori, determinano una nuova attenzione verso il rapporto costo-efficienza dei servizi offerti.
Inoltre, prosegue il rapporto, continua a crescere la popolazione anziana, soprattutto in Australia e Giappone, con un incremento delle richieste di interventi chirurgici e cure di supporto. Un fenomeno che viene affrontato con un passaggio graduale dalle infrastrutture sanitarie agli interventi in day hospital o in ambulatorio associati all’assistenza domiciliare.
I mercati asiatici sembrano invece più lenti ad adattarsi ai cambiamenti e presentano sistemi sanitari ancora fortemente orientati verso l’assistenza ospedaliera.