L’Agenzia italiana del farmaco ha pubblicato il nuovo piano terapeutico per la prescrizione di ranelato di stronzio, indicato nelle donne postmenopausali o nei maschi con osteoporosi severa a elevato rischio di frattura.
Il principio attivo potrà essere prescritto solo da centri specializzati esperti di osteoporosi, Universitari o delle Aziende Sanitarie, individuati dalle Regioni e dalle Province autonome nei soggetti con pregresse fratture osteoporotiche vertebrali o di femore; nei soggetti di età superiore a 50 anni con valori di T-score della BMD femorale o ultrasonografica del calcagno <- 4 (o <-5 per ultrasuoni falangi); nei soggetti di età superiore a 50 anni con valori di T-score della BMD femorale o ultrasonografica del calcagno <-3 (o <- 4 per ultrasuoni falangi) e con storia familiare di fratture vertebrali e/o di femore, artrite reumatoide e altre connettiviti, pregressa frattura osteoporotica al polso, menopausa prima 45 anni di età e terapia cortisonica cronica.
A causa dell’aumentato rischio di eventi avversi gravi, l’uso del ranelato di stronzio è controindicato, , in presenza di malattia tromboembolica venosa e di malattie cardiovascolari, cerebrovascolari, vascolari periferiche o pazienti ad alto rischio di eventi coronarici. I pazienti che presentano fattori di rischio significativi per eventi cardiovascolari, come ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo, possono essere trattati con ranelato di stronzio solo dopo attenta valutazione del beneficio/rischio.