Secondo l’ultimo rapporto dell’OECD, l’organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo, i tagli alla spesa sanitaria restano l’obiettivo principale dei Governi di tutto il mondo.
L’aumento annuale della spesa è passato da una media del 5% tra il 2000 e il 2009 ad appena lo 0,5% nel biennio 2010-2011, in seguito al continuo impatto della crisi, in particolare nei Paesi europei più colpiti. Per il 2012 le cifre preliminari sembrano confermare questo trend.
Il declino è dovuto principalmente al collasso della spesa farmaceutica da parte dei governi a partire dal 2009. Anche la spesa privata si è molto rallentata, poiché il potere di spesa delle famiglie è rimasto fermo o si è addirittura ridotto.
In Grecia, la spesa per il biennio 2010-2012 si è ridotta dell’11%, soprattutto in seguito ai tagli del Governo, così come in Irlanda, Islanda e Spagna. Estonia e Repubblica Ceca hanno assistito ad una calo drammatico della crescita nel 2010, seguito da una lieve ripresa nel 2011. In Italia e Portogallo i tagli sono stati attuati più tardi, ma poi nel 2011 la spesa farmaceutica si è comunque ridotta.
Solo due paesi dell’OECD, Israele e Giappone, hanno visto un’accelerazione della spesa nel 2009 rispetto agli anni precedenti.
La spesa è rallentata anche in Canada (dal 3% allo 0,8%) e negli Stati Uniti (dal 2,5% all’1,8%).