In questi giorni non si parla d’altro che di ChatGPT, intelligenza artificiale e di come potrebbe essere applicata.
Gli ambienti che i media portano sempre come esempio sono i settori dei testi e delle immagini, ma l’intelligenza artificiale può essere anche applicata al settore medico, soprattutto ai dispositivi medici, per contribuire a migliorare la diagnosi, la prevenzione e il trattamento di diverse patologie.
Alcuni tipi di dispositivi medici che ricorrono all’ausilio di intelligenza artificiale possono essere software o hardware che utilizzano algoritmi di apprendimento automatico, chiamate anche machine learning, in grado di svolgere una o più funzioni mediche.
Esistono infatti alcuni dispositivi medici che sfruttano l’intelligenza artificiale per esaminare le immagini radiologiche e individuare eventuali anomalie o lesioni. Altri dispositivi che usano l’IA, riescono a monitorare i parametri vitali dei pazienti e segnalare eventuali allarmi ai medici e paramedici addestrati ad interagire con questi dispositivi medici intelligenti.
L’aspetto regolatorio
Tuttavia, se dal punto di vista medico questi dispositivi possono essere un grandissimo vantaggio per l’uomo, a livello regolatorio possono risultare un grande problema che le autorità devono costantemente monitorare.
Il continuo cambiamento degli algoritmi e del software, infatti, potrebbe portare all’aumento dei rischi nell’utilizzo e le autorità regolatorie devono garantire comunque la loro sicurezza ed efficacia nel corso di tutto il loro ciclo vitale.
Proprio per questo, la Food and Drug Administration, l’agenzia regolatoria americana, ha emanato una linea guida che cerca di promuovere, attraverso 10 regole molto stringenti, la cosiddetta Good Machine Learning Practice, cioè la buona pratica di apprendimento automatico: dieci criteri per cercare di armonizzare l’apprendimento di tutti i dispositivi medici con intelligenza artificiale.
L’impiego dell’IA nel settore medico
Ma quali sono le sfide e le opportunità che l’intelligenza artificiale può offrire alla medicina?
Uno dei campi in cui l’Intelligenza Artificiale può avere maggiore utilizzo è quello della diagnosi in quanto può analizzare un’enorme quantità di dati che provengono da diverse fonti mediche.
Può incrociare cartelle cliniche, studi e test di laboratorio, dati di letteratura in brevissimo tempo e presentare una diagnosi molto accurata. Un aspetto, questo, che non deve essere inteso dai medici come una sfida ma come una seconda opinione da parte di un occhio molto più attento e una mente molto più veloce.
L’intelligenza artificiale può essere utilizzata anche nel campo della prevenzione. Molti di noi indossano uno smartwatch che, se fino a oggi serviva solamente a contare i passi e rispondere al telefono, con l’avvento della IA, può diventare un sensore indossabile che potrà trasmettere tutte le informazioni a un dispositivo medico e questo elaborerà in tempo reale i dati sulla nostra salute.
Pensiamo alle persone cardiopatiche o diabetiche: un’analisi immediata potrebbe avvisarle se sono in pericolo permettendo loro di correre ai ripari il prima possibile.
Un ultimo esempio di come potrebbe essere applicata l’intelligenza artificiale in ambito medico potrebbe essere quello del trattamento delle malattie. Analizzando i dati che il nostro smartwatch invierà ad un dispositivo medico, questo potrebbe cambiare o modificare una terapia.
L’intelligenza artificiale nei dispositivi medici è sempre più presente e per questo motivo i produttori dovranno collaborare attivamente con le autorità regolatorie di tutto il mondo per arrivare a redigere una linea guida unica che possa rassicurare le aziende produttrici e soprattutto i medici che li utilizzeranno e i pazienti che usufruiranno delle cure o diagnosi.
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