Dopo il parere negativo dell’OMS sull’uso dell’idrossiclorochina nel trattamento dell’infezione da COVID-19, molti paesi europei stanno iniziando a sospendere le relative sperimentazioni.
In Spagna, casi di disturbi psichiatrici hanno dato il via alla revisione di questo trattamento, precedentemente tenuto sotto monitoraggio solo per i casi di aritmia cardiaca ad esso correlati.
Ora l’Agenzia regolatoria spagnola (AEMPS) ha ricevuto segnalazioni di psicosi ed ideazione suicidaria in pazienti che assumevano il farmaco per il trattamento del COVID-19.
Anche l’Agenzia francese ANSM, che ha ricevuto i dettagli delle reazioni avverse dalla Spagna, sta ora monitorando il farmaco, ed ha chiesto a promotori e ricercatori di fare rapporto sull’andamento degli studi clinici che riguardano il farmaco.
Anche l’Italia ha ufficialmente sospeso la sperimentazione con l’idrossiclorochina in seguito a nuove evidenze cliniche che indicano un aumento del rischio di reazioni avverse a fronte di benefici scarsi o assenti.
L’Agenzia italiana ha inoltre precisato che l’uso preventivo del farmaco non è mai stato autorizzato e che i pazienti in trattamento per le patologie per le quali i farmaco è attualmente approvato (artrite reumatoide e lupus eritematoso) possono proseguire il trattamento.