L’Agenzia Italiana del Farmaco ha diramato nuove informazioni sull’uso e l’efficacia di alcune terapie indicate in questi giorni come possibili trattamenti per l’influenza da COVID-19.
In un primo comunicato, l’AIFA ha ricordato che l’uso di favipiravir, un antivirale autorizzato in Giappone per il trattamento di forme di influenza causate da virus influenzali nuovi o riemergenti, non è approvato nell’UE e negli USA.
I dati disponibili al momento sull’uso di questo farmaco per il trattamento del coronavirus sono solo preliminari e provengono da un piccolo studio randomizzato in pazienti non gravi con meno di 7 giorni di insorgenza.
I dati sembrano suggerire una potenziale attività di favipiravir, in particolare per quanto riguarda la velocità di scomparsa del virus dal sangue e su alcuni aspetti radiologici, ma mancano dati sulla sua reale efficacia nell’uso clinico. Il medicinale è attualmente al vaglio della Commissione Tecnico Scientifica di AIFA.
Stesso discorso vale per umifenovir, un antivirale commercializzato in Russia per la prevenzione e il trattamento delle infezioni da virus dell’Influenza A e B, anch’esso non autorizzato in Europa né negli Stati Uniti. Anche per questo farmaco i dati di efficacia sono scarsi, sebbene sia stato utilizzato in Cina.
L’Agenzia ha sottolineato il proprio impegno a rendere quotidianamente disponibili tutte le informazioni di efficacia e sicurezza sulle terapie utilizzate al di fuori delle indicazioni o nelle sperimentazioni in corso, insieme ai dati provenienti dagli studi osservazionali sul coretto uso di questi famaci, a supporto degli operatori sanitari impegnati in prima linea.
Ha ricordato inoltre che le terapie attualmente considerate sono l’associazione lopinavir/ritonavir, approvata per il trattamento dell’infezione da HIV-1; l’interferone beta 1a; i due antimalarici clorochina e idrossiclorochina; tocilizumab, per il quale è già in corso uno studio clinico; remdesvir, un altro antivirale per l’uso compassionevole nei malati di terapia intensiva.
Nel ribadire che non esistono al momento medicinali autorizzati per il trattamento del virus da COVID-19, l’Agenzia ha esortato i cittadini a non acquistare farmaci non approvati on line o da altri rivenditori non autorizzati, ricordando che potrebbero contenere un principio non corretto, in quantità errate o non contenerne affatto, e potrebbero quindi essere dannosi per la salute.
A tale proposito, l’AIFA ha invitato a consultare l’elenco dei rivenditori autorizzati in Italia (disponibile sul sito del Ministero della Salute) e in Europa (disponibile sul sito dell’EMA), riconoscibili da loghi specifici presenti sul sito stesso.