L’Agenzia Italiana del Farmaco ha aggiornato le raccomandazioni relative al rischio di acidosi diabetica durante il trattamento con gli inibitori SGLT2 canagliflozin, dapagliflozin ed empagliflozin. In particolare tale rischio va considerato in caso di nausea, vomito, anoressia, dolori addominali, sete eccessiva, difficoltà di respirazione, stato confusionale, inusuale stanchezza o sonnolenza. In questo caso il trattamento con gli inibitori SGLT2 deve essere interrotto immediatamente. Il trattamento non deve essere ripreso in pazienti che hanno sviluppato chetoacidosi diabetica con un precedente ciclo di inibitori SGLT2. Infine, il trattamento deve essere sospeso nei pazienti ospedalizzati per interventi di chirurgia maggiore o per gravi patologie acute e ripreso successivamente.
Inibitori SGLT2: aggiornamento
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Trasparenza: aggiornamento marzo 2016
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