L’Istituto nazionale per l’eccellenza sanitaria (NICE) ha portato scompiglio nella sanità britannica, proponendo alcune misure per arginare la resistenza agli antibiotici, e pubblicando una linea guida per la promozione e il monitoraggio dell’uso degli antibiotici da parte di medici e operatori sanitari in genere, al fine di conservarne l’efficacia. Tra queste la creazione di gruppi di sorveglianza antimicrobica che tengano d’occhio le prescrizioni a livello locale e che dovrebbero cooperare con i medici per individuare le motivazioni alla base di prescrizioni troppo numerose. I gruppi dovrebbero inoltre supportare i medici nell’interazione con i pazienti, in particolare nelle discussioni sui benefici e i danni di premature prescrizioni di antibiotici. Infatti, i dati più preoccupanti riguardano le abitudini prescrittive dei medici e le pretese dei pazienti: 9 medici su 10 subiscono pressioni affinché vengano prescritti gli antibiotici e oltre il 95% dei pazienti che li chiede li ottiene.
Infine, nella linea guida il NICE suggerisce politiche sanitarie più trasparenti che consentano ai medici di mettere in dubbio le pratiche dei colleghi nei casi di prescrizioni indiscriminate di agenti antimicrobici.
La proposta del NICE segue la pubblicazione di alcuni dati da parte del Servizio sanitario nazionale britannico, che rilevano un costante aumento delle prescrizioni nell’arco di alcuni anni, con costi elevati per il NHS