Continua la polemica sull’uso off-label

Prosegue il dibattito sull’uso off-label consentito da alcuni governi al solo scopo di ridurre i costi dei sistemi nazionali di assistenza sanitaria.

Dopo l’Italia, infatti, anche la Francia si sta preparando ad implementare una simile legislazione e l’EFPIA è intervenuta citando in giudizio l’Italia alla Corte di Giustizia Europea. 

Il Direttore Generale dell’EFPIA ha dichiarato che l’associazione, che riunisce aziende e associazioni del comparto farmaceutico, considera l’uso off-label come un attacco al sistema autorizzativo europeo, che opera per tutelare l’innovazione e la salute dei pazienti. 

Il comportamento dell’Agenzia italiana, ha sottolineato l’EFPIA, si giustifica solo con l’estrema pressione per contenere la spesa, e poiché altri paesi europei si preparano a simili interventi, è necessario correre ai ripari.

Il portavoce dell’associazione si è infine detto preoccupato delle questioni in discussione a livello europeo, non solo l’uso off-label, ma anche ad esempio l’intenzione di violare i brevetti con licenze obbligatorie. L’EFPIA ha infine precisato di non essere contraria all’uso off-label di alcuni farmaci, soprattutto in aree terapeutiche come quelle del SNC, in cui il meccanismo delle patologie non è sempre chiaro, ma che questo non può diventare uno strumento a disposizione dei governi per tagliare la spesa farmaceutica.

Il caso più eclatante è stato quello relativo al trattamento autorizzato per la degenerazione maculare correlata all’età, sostituito da un altro trattamento meno costoso e privo di indicazioni per questa patologia.

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