Una prestigiosa istituzione internazionale indipendente collegata alla accademie nazionali statunitensi ha pubblicato un report sulla condivisione dei dati degli studi clinici, questione ampiamente dibattuta sia in Europa che negli USA. L’Agenzia Europa dei Medicinali ha avviato la pubblicazione dei dati a partire da quest’anno, dopo lunghe consultazioni con tutti i soggetti interessati, mentre negli Stati Uniti il Dipartimento per la Salute ha proposto nuove regole per consentire ai ricercatori di pubblicare i risultati su un database governativo. Anche diversi istituti sanitari nazionali hanno incoraggiato le istituzioni che usufruiscono di fondi pubblici a mettere a disposizione i dati clinici.
Il report sottolinea la grande mole di dati generati dagli studi e la loro utilità nel progresso scientifico. Anche l’assistenza clinica ne risulterebbe migliorata, grazie a sempre maggiori conoscenze. Si eviterebbe inoltre la duplicazione degli studi concentrando i finanziamenti su problematiche non ancora studiate.
Il rapporto sottolinea tuttavia anche i rischi, gli oneri e le sfide che la condivisione dei dati può comportare, soprattutto in tema di tutala della privacy, degli investimenti e dei meriti dei ricercatori.