In seguito alle raccomandazioni del PRAC, il Comitato di Valutazione del Rischio per la Farmacovigilanza dell’EMA, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha controindicato il farmaco antinfiammatorio non steroideo aceclofenac nei pazienti con cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica, malattie cerebrovascolari; o insufficienza cardiaca congestizia di grado II-IV. In seguito alle raccomandazioni del PRAC, il Comitato di Valutazione del Rischio per la Farmacovigilanza dell’EMA, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha controindicato il farmaco antinfiammatorio non steroideo aceclofenac nei pazienti con cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica, malattie cerebrovascolari; o insufficienza cardiaca congestizia di grado II-IV. Il suo profilo di rischio è infatti simile a quello del diclofenac, già oggetto di simili controindicazioni.
I pazienti che presentano tali patologie e che già assumono il farmaco devono passare a trattamenti alternativi e in generale, il trattamento deve essere iniziato solo dopo un’attenta valutazione del profilo di rischio cardiovascolare del paziente.
Infine, poiché i rischi cardiovascolari di aceclofenac possono aumentare con l’aumentare della dose e durata d’esposizione, deve essere adottato il più breve periodo di trattamento possibile e la dose giornaliera più bassa, e la necessità di un trattamento sintomatico e la sua risposta alla terapia dovrebbero essere rivalutati periodicamente.