Il Tribunale Amministrativo della Regione Lazio ha respinto il ricorso contro l’Agenzia Italiana del Farmaco da parte di due aziende farmaceutiche che avevano chiesto l’annullamento dello sconto obbligatorio a carico dell’industria dell’1,83%.
Il Tribunale Amministrativo della Regione Lazio ha respinto il ricorso contro l’Agenzia Italiana del Farmaco da parte di due aziende farmaceutiche che avevano chiesto l’annullamento dello sconto obbligatorio a carico dell’industria dell’1,83%.
Secondo le sentenze, la richiesta non è irragionevole e non lede i principi di uguaglianza e di libertà di iniziativa d’impresa: si tratta anzi di una legge che ridistribuisce la ricchezza in favore delle farmacie.
I ricorsi delle aziende si basavano sulla presunta illegittimità costituzionale della richiesta. In particolare, addossare lo sconto all’industria a vantaggio delle farmacie andrebbe contro principi fondamentali quali la capacità contributiva, la ricerca scientifica e la libertà d’impresa.