La vitamina D sarà oggetto di un particolare monitoraggio da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco. Infatti continua il trend di crescita nel consumo di questo medicinale in tutto il mondo, che in 5 anni ha subito un aumento del 20%, e sono pertanto possibili abusi e utilizzi inappropriati da parte dei pazienti.
La crescita sarebbe legata alle indicazioni contenute in diversi studi e alle raccomandazioni degli esperti, che associano l’assunzione di questa sostanza a numerosi benefici in termini di salute.
In Italia si osserva la tendenza ad assumere questa vitamina in monoterapia, mentre si è ridotto il consumo di farmaci a base di calcio in combinazione con Vitamina D. A livello regionale il consumo di vitamina D presenta livelli più elevati in Puglia, Abruzzo e Molise, mentre quelli più contenuti si registrano in Valle d’Aosta, Piemonte ed Umbria.
Studi recenti sottolineano che non esistono evidenze sufficienti a sostegno dell’assunzione di integratori di vitamina D negli adulti che non presentano rischi specifici di deficienza di questa vitamina e che l’assunzione abituale di vitamina D non ha mostrato effetti significativi sulla densità minerale ossea e sulla capacità di prevenire l’osteoporosi.