I medicinali omeopatici rischiano di scomparire a causa delle tariffe troppo elevate introdotte dal decreto Balduzzi.
Le associazioni di categoria stimano che con le nuove tasse la registrazione può arrivare a costare fino a 20.000 euro a prodotto, con notevoli ripercussioni sui fatturati, sulla produzione e dunque anche sui posti di lavoro.
Le associazioni di produttori e medici si sono mobilitate scrivendo una lettera al Ministro della salute e al Governo, proponendo un’unificazione dei costi di registrazione dei medicinali per singolo ceppo in tutte le forme farmaceutiche, nonché la creazione di fasce di costo adeguate ai volumi di vendita.
Le aziende, dal canto loro, hanno fatto ricorso al TAR e si sono costituiti anche dei comitati in difesa dei prodotti omeopatici che stanno raccogliendo firme per chiedere la modifica della norma.
Intanto è iniziata proprio ad ottobre la prima fase della registrazione, che prevede la presentazione delle domande per i prodotti omeopatici essenzialmente costituiti da monocomponenti, per i quali è stata dichiarata la conformità ad una monografia di Farmacopea Europea, Francese o Tedesca. La seconda fase si svolgerà invece da settembre 2014 a giugno 2015 per la restante parte dei medicinali omeopatici e per i prodotti non inseriti nella banca dati “Ricognizione 2012”.