Secondo il rapporto dell’Osservatorio sull’impiego dei Medicinali, i farmaci destinati all’apparato gastrointestinale e al metabolismo sono stati tra i farmaci più utilizzati nel nostro Paese nel 2012, sia in termini di consumi che in termini di spesa farmaceutica complessiva.
La spesa pro-capite è stata di circa 58 euro (al terzo posto in Europa dopo Irlanda e Finlandia). La spesa a carico del Servizio sanitario nazionale, che ha erogato il 55% dei medicinali venduti, è stata di oltre 2350 milioni di euro, con un incremento del 3%. La fascia d’età che ne fa maggior uso sono gli ultra sessantacinquenni, mentre tra le molecole più utilizzate c’è il lansoprazolo.
Anche i farmaci per il sangue e gli organi emopoietici si sono collocati in vetta ai consumi nel nostro Paese.
La spesa pro capite è stata di circa 33 euro, una delle più basse in Europa. La spesa a carico del SSN è stata di oltre 1750 milioni di euro, in calo rispetto all’anno precedente. La fascia di popolazione che ne fa maggiore uso sono le donne in età fertile (anemia), mentre con l’aumentare dell’età il consumo si sposta sugli uomini (prevenzione cardiocerebrovascolare). La categoria terapeutica più utilizzata è quella degli antiaggreganti piastrinici, mentre i principi attivi più usati sono l’enoxaparina e l’acido acetilsalicilico.