Un recente rapporto ha quantificato i valori economici e di produzione del settore chimico-farmaceutico indiano, che sembra dominare tutte le attività a carattere scientifico del Paese. Il comparto genera ogni anno 4-5 miliardi di dollari l’anno, per una crescita del 9 % l’anno.
Il rapporto sottolinea tuttavia il settore si presenta molto frammentato, e dominato da una forte competizione influenzata dal controllo governativo sui prezzi. Con 250 grandi impianti e circa 8.000 piccoli stabilimento, l’industria chimico-farmaceutica indiana riesci a coprire oltre il 70% del fabbisogno farmaceutico del Paese, grazie anche al boom dei generici, alla continua crescita della domanda per le terapia croniche e ad una maggiore penetrazione nelle aree rurali.
Il Governo prosegue inoltre la politica volta a favorire la salute pubblica, con esenzioni totali per alcuni medicinali salvavita e tasse ridotte ad un massimo del 15% per i probiotici contro le infezioni batteriche.
