In seguito all’entrata in vigore della legge 189/2012 le regioni hanno l’obbligo di procedere alla riorganizzazione dei Comitati Etici riducendoli a uno ogni milione di abitanti e selezionandoli in base al numero di medicinali esaminati nell’ultimo triennio, nonché delle specifiche competenze.
La prima è stata la Regione Lazio, che con la delibera n. 146 del 12 giugno 2013 è passata da 34 a 7 comitati etici: 4 presso le Università del Policlinico Gemelli, La Sapienza, Tor Vergata e Campus Biomedico, 1 presso l’Azienda Ospedaliera S. Camillo-Forlanini; 2 presso l’ASL RM C) e uno specializzato presso l’IFO.
La delibera stabilisce inoltre le tariffe per la valutazione del protocollo di sperimentazione e degli emendamenti e le figure che dovranno far parte del Comitato Etico.
Con il decreto n. 5493 del 25 giugno 2013, anche la Regione Lombardia ha eliminato 47 comitati etici, limitandone il numero a 11, organizzati su base territoriale con una struttura di riferimento per ciascuna area: l’Azienda Ospedaliera Giovanni XXIII a Bergamo; l’Azienda Ospedaliera Spedali civili a Brescia; l’Azienda Ospedaliera di Lecco per le aree di Como, Lecco e Sondrio; l’Azienda Ospedaliera Ospitalieri di Cremona per le aree di Cremona, Mantova e Lodi; le Aziende Ospedaliere Sacco, Policlinico e Niguarda per Milano; l’Azienda Ospedaliera S. Gerardo per l’area Monza Brianza; : AO S. Gerardo; l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico S. Matteo a Pavia; l’Azienda Ospedaliera Macchi a Varese e infine l’Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Milano, scelto per le specifiche competenze oncologiche.