La Corte Suprema statunitense ha stabilito che gli accordi tra produttori di brand e aziende genericiste per ritardare l’ingresso dei medicinali generici sul mercato debbano essere soggetto allo scrutinio dell’antitrust.
Si tratta della seconda sentenza relativa a questo tipo di accordo, in questo caso tra una nota multinazionale e un produttore generico che avrebbe ricevuto tra i 30 e i 40 milioni di dollari per rimandare il lancio sul mercato del farmaco equivalente fino al 2015. La causa è stata avviata dalla Commissione federale per il Commercio, in quanto l’accordo violerebbe le norme antitrust.
La sentenza è stata salutata soprattutto come una vittoria per i consumatori, i cui diritti sarebbero di conseguenza violati.