Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha sentenziato che i prezzi di riferimento stabiliti dall’Autorità di vigilanza dei contratti pubblici per i dispositivi medici sono illegali.
Nei confronti della misura, presa per razionalizzare la spesa sanitaria regionale recependo le richieste di spending review del Governo, ha fatto ricorso un’azienda del settore, con l’appoggio di Assobiomedica.
Il TAR ha individuato un errore di tipo metodologico, ovvero un numero insufficiente di rilevazioni effettuate e quindi non rappresentativo. Inoltre, sempre secondo la sentenza, la classificazione nazionale dei dispositivi medici (Cnd) è stata utilizzata in maniera errata, con il risultato che il prezzo di riferimento non è confrontabile con i singoli dispositivi e con le caratteristiche concrete delle singole gare, quali i servizi associati e accessori, le quantità di forniture, le modalità di pagamento e la durata dei contratti.