Il numero di richieste di brevetti presentate dalle aziende farmaceutiche per i prodotti biologici è ormai superiore a quelle delle molecole ordinaria da almeno 15 anni, ma il gap che le separa è significativamente aumentato a partire dal 2007.
Questi i risultati dell’analisi di uno studio legale brevettuale britannico, che ha sottolinea come, a dispetto del declino generale nella presentazione delle domande di brevetto, almeno il 60% dei brevetti richiesti sono per prodotti biologici.
Secondo gli analisti si tratta di una strategia per affrontare l’incertezza economica e la pressione dei prezzi ora che molti brevetti sono in scadenza, nonché di una sfida ai produttori generici, nel tentativo di assicurarsi altri 20 anni di esclusività per un nuovo biosimile.
Per ora, tuttavia, il mercato continua ad essere dominato dalle piccole molecole – più facili da sviluppare e con costi notevolmente inferiori – e dunque con pochi nuovi prodotti da lanciare.