Secondo le decisioni del Parlamento Europeo dal 1° dicembre 2010 i prodotti chimici in commercio devono essere etichettati, classificati e imballati in conformità al nuovo Regolamento CLP (Classification, labelling and packaging).
Il Regolamento, in vigore dal gennaio 2009, detta i nuovi parametri per la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele chimiche in funzione delle loro proprietà chimico-fisiche, tossicologiche ed ecotossicologiche. Troveremo simboli, nuove indicazioni di pericolo e consigli di prudenza nei prodotti commerciali anche di uso comune come detergenti, disinfettanti, solventi, vernici, insetticidi e dispositivi medici. Tali prodotti dovranno seguire la nuova etichettatura di pericolo chimico se la sostanza o la loro miscela rientra nel gruppo di pericolo.
Il Regolamento sostituirà in modo progressivo il sistema europeo esistente fino al completamento nel 2015. In particolare, il 1° giugno 2015 si arriverà all’abrogazione definitiva delle attuali normative in materia di classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi.
Le indicazioni principali richieste sono: i pittogrammi, le indicazioni di pericolo, i consigli di prudenza, il nome e i riferimenti del responsabile immissione in commercio, il numero di emergenza.
Agli utilizzatori professionali, assieme all’etichetta di pericolo, viene consegnata la Scheda Informativa di Sicurezza (SDS), che descrive in 16 punti tutte le informazioni e le indicazioni per un uso corretto e sicuro negli ambienti di lavoro e in tutte le fasi del ciclo produttivo della sostanza o miscela chimica.
Il “Regolamento REACH”, che definisce la scheda SDS nell’allegato II, è l’acronimo che sintetizza il titolo esteso che recita il Regolamento del 2006 del Parlamento europeo e del Consiglio sulla registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (Registration, Evaluation, Authorisation and restriction of CHemicals REACH). Il Regolamento innova profondamente l’approccio per la gestione del rischio legato alla produzione e all’uso delle sostanze chimiche in ambito comunitario. Per le imprese l’atto più significativo che discende dal regolamento è la registrazione presso l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) di tutte le sostanze prodotte o commercializzate in quantitativi superiori a 1 ton/anno per produttore o importatore.
Presso l’Istituto Superiore di Sanità è costituito il Centro Nazionale Sostanze Chimiche per svolgere le attività previste dai Regolamenti come organismo tecnico-scientifico all’interno dell’Autorità Competente preposta all’applicazione dei regolamenti REACH e CLP in Italia.